La vista amplia da via Partenope è dovuta all’abbattimento del vecchio Hotel Royal des Etrangers che farà posto al nuovo Royal Continental Hotel.
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La foto dovrebbe essere dello stesso autore dell’altro scatto fotografico, questo visto anche dalla numerazione in basso sulla destra, in questa foto 722, mentre nell’altra è 724, due foto molto rare e interessanti dal luogo dello scatto.
Come scritto sopra si intravede anche il Real Casino di Pesca, detto anche “luogo di delizie”, struttura fatta costruire a metà del ‘700 da Michele Imperiali IV principe di Francavilla, gentiluomo di camera del re di Napoli e Sicilia e Maggiordomo Maggiore del re.
Dopo la sua morte non avendo eredi la proprietà per legge dell’epoca passerà di proprietà prima a Murat e poi ai Borbone.
Napoli – Il Tunnel della Vittoria visto dalla vecchia sede del giornale Il Mattino di Napoli angolo via Giorgio Arcoleo e via Chiatamone, foto metà anni ’50.
Napoli – Chiaja con la Villa Reale e i padiglioni vanvitelliani, in fondo scorcio della collina di Posillipo e quella del Vomero, foto presa dall’hotel Vittoria lungo via Chiatamone, foto 1846.
Napoli – Scena di vita quotidiana – Via Santa Lucia angolo via Chiatamone con persone davanti un vecchio abbeveratoio per cavalli, foto animata primo decennio del ‘900.
Napoli – Scena di vita quotidiana – Via Chiatamone angolo via Ugo Foscolo con in fondo via Domenico Morelli, foto metà anni ’50 ca.
Napoli – Via Partenope dopo la colmata con a sinistra Palazzo Arlotta angolo via Ugo Foscolo e Palazzo Du Mesnil, i due palazzi hanno gli ingressi principali a via Chiatamone e furono edificati negli anni ’70 del XIX secolo, sulla destra l’approdo borbonico dei pescatori con sotto il chiavicone, foto anni ’70 del XIX secolo.
Napoli – Santa Lucia – Hotel du Vesuve angolo via Chiatamone visto da via Santa Lucia, l’hotel verrà inaugurato nel 1882, foto cartolina viaggiata nel 1899.
In primo piano via Chiatamone con il Boschetto di Francavilla e Castel dell’Ovo.
Napoli – Alexandre Hyacinthe Dunouy(Parigi 1757 – 1841) – Eruzione del Vesuvio del 25-27 dicembre del 1813, sulla sinistra le rampe di Pizzofalcone, la scalinata da via Chiatamone con ingresso, portava alla sorgente d’acqua ferrata del Chiatamone, a destra Castel dell’Ovo.
Via Chiatamone con scorcio del boschetto di Francavilla, gli alberi di lecci avvolgevano il il Casino del Chiatamone, detto poi Casino Reale di pesca, la struttura fu fatta costruire da Michele Imperiali, marchese d’Oria e Principe di Francavilla, alla morte del principe avvenuta nel 1782, non avendo eredi diretti, il casino passò direttamente ai Borbone, ma venne apprezzato anche da Gioacchino Murat e Carolina Bonaparte.
Durante gli anni successivi il casino ha subito varie trasformazioni, da luogo di festini e banchetti passò ad essere l’hotel Washinton prima e poi hotel Hassler.
Quello che una volta fu il casini oggi lo si può vedere alle spalle della Facoltà di Economia e Commercio di via Partenope, mentre da via Chiatamone l’edificio è visibile al civico 55.
Ho letto molti commenti dove si diceva che in fin dei conti l’pprodo che copriva il Chiavicone era solo lo sbocco della vecchia cloaca massima, Carlo Celano nel 1692 lo descrive così: “È da sapersi che sotto di questa strada(Strada di Toledo) vi è un condotto, o chiavicone, così ampio e lato che adagiatamente caminar vi potrebbe una carrozza per grande che fusse, e questo principia dalla Pignasecca, presso la Porta Medina, che prima chiamata veniva il Pertugio (come si dirà), e va a terminare alla chiesa della Vittoria, sita fuori la Porta di Chiaja, dove dicesi il Chiatamone. In questo chiavicone entrano quasi tutte l’acque piovane che scendono per diversi camini dal Monte di San Martino.”
Dopo tutto abbiamo solo rinunciato ad un piccolo molo per imbarcazioni principalmente di pescatori, un piccolo molo che veniva immortalato in foto e dipinti, come in questa foto scattata 165 anni fa, una cosa da poco.