Domenica 28 marzo 1943 sono le ore 17:39 nel porto di Napoli, al Molo 18 a Calata della Marinella altezza Sant’Erasmo, è omeggiata la nave Caterina Costa, carica di 900 tonnellate di esplosivo, 1000 tonnellate di benzina, mezzi militari e munizioni, la motonave adibita al trasporto di materiale bellico è pronta per salpare, destinazione Africa del Nord, più precisamente in Tunisia.
Già in mattinata sulla nave scoppiò un incendio(probabilmente provocato)che non si riuscì a domare, all’improvviso un’esplosione enorme e devastante causò la morte di circa 600 persone e 3000 feriti, tra questi anche donne e bambini che accorsero in zona incuriositi dalle fiamme e dalle operazioni di spegnimento dell’incendio, in zona furono danneggiati anche molti edifici come in zona Ponte della Maddalena e a via Atri, pezzi di nave, di cannoni e altro si abbatterono al Borgo Loreto, a piazza Garibaldi, alla Sanità, piazza Carlo III, ma anche ai Quartieri Spagnoli, una torretta di un carro armato fu trovato incastrato sul tetto del Teatro San Carlo, una lamiera volante colpì l’orologio della chiesa di Sant’Eligio, fu colpita anche la facciata di Castel Nuovo.
L’Osservatorio sismografico del Vesuvio affermò che l’esplosione fu percepita come una scossa di terremoto corrispondente al quinto/sesto grado della scala Mercalli.