Napoli di una volta, capitale di un regno - Ci sono posti in cui vai una volta sola e ti basta… e poi c'è Napoli. - John Turturro

Categoria: Boschetto di Francavilla

Napoli – Via Partenope con vista dell’approdo dei pescatori borbonico, in fondo il boschetto di Francavilla e Castel dell’Ovo, foto datata 1903.

Napoli – Via Partenope con vista dell’approdo dei pescatori borbonico, in fondo il boschetto di Francavilla e Castel dell’Ovo, foto datata 1903.

Napoli – La spiaggia di Chiaia con le barche dei pescatori, in fondo a destra della Villa Reale il Giardino d’Inverno, il Chiatamone e il Boschetto di Francavilla, Pizzofalcone, Castel dell’Ovo e il Vesuvio, foto stereo 1860 ca.

Napoli – La spiaggia di Chiaia con le barche dei pescatori, in fondo a destra della Villa Reale il Giardino d’Inverno, il Chiatamone e il Boschetto di Francavilla, Pizzofalcone, Castel dell’Ovo e il Vesuvio, foto stereo 1860 ca.

Napoli – Via Partenope con vista del Castel dell’Ovo e del Palazzo Cosenza costruito tra il 1918 e il 1924 dove una volta c’era il Boschetto di Francavilla, l’oasi di verde che insieme al Luogo di delizie apparteneva a don Michele Imperiali, principe di Francavilla, per poi diventare il Casino Reale di Pesca al Chiatamone e passare ai Borbone, foto cartolina viaggiata nel 1932.

Napoli – Via Partenope con vista del Castel dell’Ovo e del Palazzo Cosenza costruito tra il 1918 e il 1924.

Napoli – Giorgio Sommer – Via Partenope con vista di Castel dell’Ovo con il Borgo Marinari e il boschetto di Francavilla senza la dependance del Casino Reale Borbonico, regalata da Garibaldi e adibita a studio da Alexandre Dumas padre per redigere il suo giornale L’Indipendente, foto 1893 ca.

Napoli – Giorgio Sommer – Via Partenope con vista di Castel dell’Ovo con il Borgo Marinari e il boschetto di Francavilla senza la dependance del Casino Reale Borbonico, regalata da Garibaldi e adibita a studio da Alexandre Dumas padre per redigere il suo giornale L’Indipendente, foto 1893 ca.

Napoli – Alphonse Bernoud – Chiatamone con l’ufficio Doganale, in fondo il boschetto di Francavilla al Chiatamone e Castel dell’Ovo foto 1860 ca.

Napoli – Via Partenope con l’Hotel Royal des Etrangers, in fondo ad angolo il boschetto di Francavilla, l’area verde appartenuta al Real Casino di Pesca del Chiatamone, già Casino del principe Francavilla, foto cartolina inizi del ‘900.

Napoli – Via Chiatamone con il boschetto di Francavilla e Castel dell’Ovo, foto 1870 ca.

Via Chiatamone con scorcio del boschetto di Francavilla, gli alberi di lecci avvolgevano il il Casino del Chiatamone, detto poi Casino Reale di pesca, la struttura fu fatta costruire da Michele Imperiali, marchese d’Oria e Principe di Francavilla, alla morte del principe avvenuta nel 1782, non avendo eredi diretti, il casino passò direttamente ai Borbone, ma venne apprezzato anche da Gioacchino Murat e Carolina Bonaparte.
Durante gli anni successivi il casino ha subito varie trasformazioni, da luogo di festini e banchetti passò ad essere l’hotel Washinton prima e poi hotel Hassler.
Quello che una volta fu il casini oggi lo si può vedere alle spalle della Facoltà di Economia e Commercio di via Partenope, mentre da via Chiatamone l’edificio è visibile al civico 55.

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