Napoli di una volta, capitale di un regno - Ci sono posti in cui vai una volta sola e ti basta… e poi c'è Napoli. - John Turturro

Categoria: Palazzo Salerno

Napoli – Piazza Plebiscito con il Palazzo Reale, scorcio della fontana del Serino e Palazzo Salerno, foto 1895.

Napoli – Piazza Plebiscito con il Palazzo Reale, scorcio della fontana del Serino e Palazzo Salerno, foto 1895.

Napoli – Via Cesario Console con scorcio di Palazzo Salerno, Palazzo Reale e l’ingresso al vecchio arsenale, in fondo piazza Plebiscito e San Martino, foto cartolina primi anni ’20 del ‘900.

Napoli – Via Cesario Console con scorcio di Palazzo Salerno, Palazzo Reale e l’ingresso al vecchio arsenale, in fondo piazza Plebiscito e San Martino, foto cartolina primi anni ’20 del ‘900.

Napoli – Via Cesario Console con vista di piazza Plebiscito e la collina del Vomero con San Martino, sulla sinistra palazzo Salerno con il caffè Turco, foto fine ‘800 ca.

Il Caffè Turco nasce nel 1885 nei locali a pianterreno di Palazzo Salerno, il proprietario, Salvatore Fiocca, offriva spettacoli canori all’aperto in uno spazio antistante il locale e questo durante molti mesi dell’anno.
Anche se il Fiocca non potendo vantare della stessa clientela aristocratica del Gambrinus, che si trovava di fronte, era ben visto da una clientela di rango amante della musica napoletana e trampolino di lancio per molti artisti napoletani.
Nel primo decennio del ‘900 il caffè inizia a decadere e chiuderà i battenti, poco dopo, nel 1911 diventerà il Caffè Tripoli, nel 1932 i locali verranno occupati dal Circolo degli Ufficiali.
Nel locale lavorò come cameriere Giuseppe Capaldo, autore di “‘A tazza ‘e cafè” e “Comme facette mammeta”.

Napoli – Piazza Plebiscito con la Basilica Reale Pontificia di San Francesco di Paola, foto scattata da palazzo Salerno 1880 ca.

Napoli – Piazza Plebiscito con la Basilica Reale Pontificia di San Francesco di Paola, foto scattata da palazzo Salerno 1880 ca.

Napoli – Archivio fotografico Carbone – Piazza Plebiscito, manifestazione pro monarchia prima del referendum costituzionale, i sostenitori monarchici aspettano Re Umberto II di Savoia che si affaccerà da palazzo Salerno per salutare i manifestanti, foto maggio 1946.

Napoli – Archivio fotografico Carbone – Piazza Plebiscito, manifestazione pro monarchia prima del referendum costituzionale, i sostenitori monarchici aspettano Re Umberto II di Savoia che si affaccerà da palazzo Salerno per salutare i manifestanti, foto maggio 1946.

Napoli – Piazza San Ferdinando con il chiosco Miccio, in fondo piazza del Plebiscito con Palazzo Salerno, foto cartolina viaggiata nel 1919.

Napoli – Piazza San Ferdinando con il chiosco Miccio, in fondo piazza del Plebiscito con Palazzo Salerno, foto cartolina viaggiata nel 1919.

Napoli – Piazza Plebiscito animata con in primo piano il Palazzo Reale di Napoli, sulla destra il palco per gli artisti del Caffè Turco a Palazzo Salerno, foto cartolina viaggiata nel 1926.

Napoli – Piazza Plebiscito animata con in primo piano il Palazzo Reale di Napoli, sulla destra il palco per gli artisti del Caffè Turco a Palazzo Salerno, foto cartolina viaggiata nel 1926.

Napoli – Piazza Plebiscito con il Palazzo Reale di Napoli, ai due lati i palchi del Gran Caffè Gambrinus al palazzo della Prefettura e del Caffè Turco a palazzo Salerno, foto cartolina inizi del ‘900.

Napoli – Piazza Plebiscito con il Palazzo Reale di Napoli, ai due lati i palchi del Gran Caffè Gambrinus al palazzo della Prefettura e del Caffè Turco a palazzo Salerno, foto cartolina inizi del ‘900.

Napoli – Piazza Plebiscito con San Martino sulla collina del Vomero da Palazzo Salerno, cartolina viaggiata nel 1920.

Napoli – Dettaglio da una foto di Giorgio Sommer del 1885, anno in cui fu inaugurata la fontana del Serino a piazza Plebiscito, sulla destra ad angolo di via Cesario Console(Ngopp ‘o Gigante)il Palazzo Salerno con il Gran Caffè Turco.

Napoli – Palazzo Salerno – Via Cesario Console angolo piazza Plebiscito, Caffè Tripoli già Caffè Turco, primo decennio del 900 ca.

Il Caffè Turco nasce nel 1885 nei locali a pianterreno di Palazzo Salerno, il proprietario, Salvatore Fiocca, offriva spettacoli canori all’aperto in uno spazio antistante il locale e questo durante molti mesi dell’anno.
Anche se il Fiocca non potendo vantare della stessa clientela aristocratica del Gambrinus, che si trovava di fronte, era ben visto da una clientela di rango amante della musica napoletana e trampolino di lancio per molti artisti napoletani.
Nel primo decennio del ‘900 il caffè inizia a decadere e chiuderà i battenti, poco dopo, nel 1911 diventerà il Caffè Tripoli, nel 1932 i locali verranno occupati dal Circolo degli Ufficiali.
Nel locale lavorò come cameriere Giuseppe Capaldo, autore di “‘A tazza ‘e cafè” e “Comme facette mammeta”.

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