Il palazzo rischiò di essere abbattuto per l’ampliamento di via Duomo, ma dopo l’opposizione di molti intellettuali, tra cui Gaetano Filangieri junior, principe di Satriano e nipote di Gaetano Filangieri, che lo acquistò nel 1883, si riuscì ad ottenere che lo stesso non venisse abbattuto.
Si arrivò ad un accordo, il palazzo fu smontato e arretrarlo di venti metri rispetto alla posizione originaria.